E' situata in posizione panoramica, su un costone roccioso dominante la Piana di Gioia Tauro, che digrada verso la costa ed il porto.

Famosa già in epoca romana, Nicotera può essere identificata con la colonia locrese di Medma. L'attuale abitato venne costruito nel IX secolo e le sue mura furono fortificate da Roberto il Guiscardo. La città subì ripetute incursioni da parte dei saraceni nel 1074 e nel 1085. Saccheggiata e rasa al suolo nel 1122, fu ricostruita nel XIII secolo. Dovette in seguito subire varie scorrerie dei turchi (l'ultima delle quali nel 1625) e il disastroso terremoto del 1783.

Il centro storico, ben conservato, risale ai secoli XVII XVIII. In esso si trova l'antico quartiere ebraico della Giudecca, a testimonianza del notevole apporto economico e sociale che la comunità ebraica ha svolto nella cittadina per tutto il medioevo. Pregevoli graniti sono presenti sia nelle chiese che nella case private. Infatti Nicotera era famosa nell'antichità per la produzione e la lavorazione del granito ad opera di artigiani locali, che veniva poi esportato via mare.

Notevoli sono il Castello, con annesso il Museo Archeologico comunale e il Museo di Arte Sacra in cui si trovano argenti e paramenti sacri, codici e pergamene risalenti a varie epoche; inoltre dipinti dei secoli XVI- XIX e il Crocifisso ligneo del XIV secolo.

Il Castello fu ricostruito nel 1764 su una base normanna, rimaneggiata poi dagli Svevi e dagli Angioini. Dopo il terremoto del 1783, la costruzione venne ristrutturata come residenza estiva, da Ermenegildo Sintes per Falcone Ruffo, conte di Sinopoli. La struttura è oggi perfettamente integra e mostra tre torri quadrilatere angolari e porte e finestre in granito. Al suo interno il Museo Civico Archeologico espone materiali ritrovati in loco: reperti preistorici, ceramiche, corredi funebri, terrecotte e bronzi greci, provenienti da Medma, e romani.

La Cattedrale, ricostruita su progetto del Sintes, dopo il terremoto del 1783, su una precedente chiesa normanna, presenta una pianta a croce latina con due navate laterali. Vi si conserva un'opera di Antonello Gagini: la Vergine delle Grazie (1400) e un Crocifisso ligneo di Angelo Laudamo del 1593.

 


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