Scheda tecnica Titolo originale: Jonah che visse nella balena Regia: Roberto Faenza Soggetto: “Anni d’infanzia”, romanzo autobiografico Sceneggiatura: Roberto Faenza, Filippo Ottoni Fotografia: Janos Kende Musica: Ennio Morricone Montaggio: Nino Baragli Interpreti: Jean-Hughues Anglade (Max), Juliet Aubrey (Hanna), Luke Peterson (Jonah a 4 anni), Jenner Del Vecchio (Jonah a 7 anni), Francesca De Sapio (Signora Daniel), Djoko Rosic (Signor Daniel). Produzione: Elda Ferri per Jean Vigo International, Frenk Prod, Focus Film, Raiuno, Eurimages. Durata: 105’ Jonah che visse nella balena Jonah era un bambino ebreo che con la sua famiglia finì in un campo di concentramento. Nel campo la vita era molto dura e anche Jonah doveva lavorare insieme ad altri bambini. Avevano poco da mangiare, però il cuoco li lasciava “pulire” il fondo del pentolone, così potevano nutrirsi. Un giorno, dando dei sigari al medico, Jonah e sua madre poterono incontrare il padre che era all’estremo delle sue forze e che dopo qualche giorno morì. Jonah cadde nello sconforto più profondo, gridando e dicendo che il padre era ancora vivo. E i ragazzi più grandi di lui dissero che se voleva vedere suo padre, doveva entrare in un capannone. Jonah vi entrò e i ragazzi chiusero la porta in modo che lui restasse chiuso lì. Jonah riuscì ad uscire spaccando un vetro, dopo aver visto che in quel capannone c’era tanta gente morta, tra cui il cuoco. Questa prova di coraggio gli fece ottenere il titolo di caporale, ma lo fece anche crescere superando il distacco dai suoi cari. Il giorno dopo Jonah, la mamma ed altri prigionieri erano pronti per essere deportati con un treno in un altro campo di concentramento ma questa volta furono salvati dai russi. Jonah rimase con Simona, mentre Hanna, la mamma di Jonah, fu portata in ospedale ma anche lei morì. Jonah tornato a casa, fu adottato dai signori Daniel, ma i primi giorni furono difficili per lui, tanto che non aveva nemmeno il coraggio di mangiare. Pensava solo ai suoi genitori perduti, finché capì che loro avrebbero voluto che lui tornasse a vivere, così finalmente ricominciò a mangiare. Lavoro di gruppo |